Luciano Pizzetti

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Luciano Pizzetti

Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei ministri
Autorità delegata per la sicurezza della Repubblica
Durata mandato29 dicembre 2016 –
1º giugno 2018
Capo del governoPaolo Gentiloni
PredecessoreMarco Minniti
SuccessorePietro Benassi

Sottosegretario di Stato alle Riforme costituzionali e ai Rapporti con il Parlamento
Durata mandato28 febbraio 2014 –
12 dicembre 2016
ContitolareIvan Scalfarotto
Sesa Amici
Capo del governoMatteo Renzi
PredecessoreSabrina De Camillis
SuccessoreGuido Guidesi
Vincenzo Santangelo
Simone Valente

Segretario del Senato della Repubblica
Durata mandato21 marzo 2013 –
28 febbraio 2014
PresidentePietro Grasso

Senatore della Repubblica Italiana
Durata mandato15 marzo 2013 –
22 marzo 2018
LegislaturaXVII
Gruppo
parlamentare
Partito Democratico
CoalizioneItalia. Bene Comune
CircoscrizioneLombardia
Sito istituzionale

Deputato della Repubblica Italiana
Durata mandato23 marzo 2018 –
12 ottobre 2022

Durata mandato29 aprile 2008 –
14 marzo 2013
LegislaturaXVI, XVIII
Gruppo
parlamentare
Partito Democratico
CircoscrizioneXVI: Lombardia 3
XVIII: Lombardia 4
Sito istituzionale

Dati generali
Partito politicoPartito Democratico (dal 2007)
In precedenza:
PCI (fino al 1991)
PDS (1991-1998)
DS (1998-2007)
Titolo di studioDiploma di Istituto Tecnico Industriale
ProfessioneFunzionario di Partito

Luciano Pizzetti (Cremona, 4 giugno 1959) è un politico italiano, deputato alla Camera per il Partito Democratico nella XVI e XVIII legislatura.

È stato anche senatore della Repubblica nella XVII legislatura, ricoprendo vari incarichi parlamentari tra cui quello di segretario d'aula, e sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei ministri nei governi Renzi e Gentiloni.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Nato a Cremona il 4 giugno 1959, inizia il suo impegno sociale nel movimento studentesco. In seguito entra nella Federazione Giovanile Comunista Italiana (FGCI), l'organizzazione giovanile del Partito Comunista Italiano, di cui divenne segretario della federazione cremonese.[1]

Nel 1991, in seguito al scioglimento del PCI con la svolta della Bolognina di Achille Occhetto, partecipa alla nascita del Partito Democratico della Sinistra (PDS), dov'è stato segretario del PDS a Cremona, consigliere comunale nella medesima città dal 1999 al 2004, consigliere provinciale e capogruppo nel consiglio provinciale a Cremona dal 1985 al 1995. Dal 1985 al 1995 è anche consigliere comunale di Ca' d'Andrea. Artefici negli anni '90 delle prime esperienze amministrative del centro-sinistra, è stato una figura tra i fondatori de L'Ulivo e tra i promotori della riforma del Titolo V della Costituzione.[1]

Dal PDS ai DS fino al PD[modifica | modifica wikitesto]

Nel 1998 aderisce alla svolta di Massimo D'Alema dal PDS ai Democratici di Sinistra (DS), unificando il PDS con altre forze della sinistra italiana e "ammainando" definitivamente il simbolo falce e martello del comunismo, in favore alla rosa della socialdemocrazia, con cui nel 2001 assume la carica di segretario regionale dei DS in Lombardia, mantenendo l'incarico fino al 2006.

Alle elezioni regionali in Lombardia del 2000 si candida tra le file della lista "Centro-sinistra per Martinazzoli", a sostegno della mozione di Mino Martinazzoli, venendo eletto nella circoscrizione di Cremona in consiglio regionale della Lombardia per i Democratici di Sinistra. Viene poi riconfermato alle elezioni regionali lombarde del 2005 nel medesimo collegio per la lista Uniti nell'Ulivo.

Alle elezioni politiche del 2008 viene candidato alla Camera dei deputati, dove viene eletto per la prima volta, tra le liste del Partito Democratico (PD) nella circoscrizione Lombardia 3. Nella XVI legislatura è stato componente della 6ª Commissione Finanze e della Commissione parlamentare per le questioni regionali.[2]

Senatore e sottosegretario di Stato[modifica | modifica wikitesto]

Alle elezioni politiche del 2013 viene candidato al Senato della Repubblica, dove risulta eletto senatore tra le liste del PD nella circoscrizione Lombardia. Nel corso della XVII legislatura della Repubblica è stato, dal 21 marzo 2013 al 28 febbraio 2014, segretario della presidenza del Senato, membro della 1ª Commissione Affari Costituzionali, della 2ª Commissione Giustizia, della 3ª Commissione Affari esteri, emigrazione e della Commissione parlamentare per le questioni regionali.[3]

In seguito alla caduta del governo Letta, per volere del neo-segretario del PD Matteo Renzi per diventare Presidente del Consiglio, e alla nascita del suo governo, il 28 febbraio 2014 viene nominato dal Consiglio dei Ministri sottosegretario di Stato alle riforme costituzionali e ai rapporti con il Parlamento del governo Renzi.[4]

Sinistra è cambiamento[modifica | modifica wikitesto]

Il 19 giugno 2015 è uno dei promotori della nascita della nuova corrente all'interno del PD "Sinistra è cambiamento", formata da esponenti non renziani del governo Renzi posizionati però più a sinistra di loro, che si richiamano a Maurizio Martina, Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali, puntando alla sopravvivenza del governo stesso.[5]

A seguito delle dimissioni di Matteo Renzi da Presidente del Consiglio, per la bocciatura della riforma Renzi-Boschi al referendum costituzionale, il 29 dicembre 2016 viene nominato sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio con l'incarico di Autorità delegata per la sicurezza della Repubblica per il nuovo governo presieduto da Paolo Gentiloni, sostituendo Marco Minniti e mantenendo l'incarico fino al 1º giugno 2018.[6]

Alle primarie del PD del 2017 ha sostenuto la candidatura a segretario nazionale dell'uscente Matteo Renzi, assieme a quasi tutti i sottosegretari del PD nei governi Renzi e Gentiloni, pur rimarcando di non essere un renziano.[7][8]

Ritorno alla Camera[modifica | modifica wikitesto]

Alle elezioni politiche del 2018 viene ricandidato a Montecitorio tra le liste del PD, nella circoscrizione Lombardia 4 nel primo posto del collegio plurinominale 2, dove risulta rieletto deputato. Nella XVIII legislatura è componente della 9ª Commissione Trasporti, poste e telecomunicazioni della Camera.[9]

Nel 2021 firma 2 dei 6 quesiti sui referendum abrogativi proposti dalla Lega di Matteo Salvini e il Partito Radicale, quello sulla separazione della carriera di pubblico ministero da quella di giudice e quello sulla responsabilità civile[10], e in vista dei referendum abrogativi sulla giustizia del 2022, sempre promossi da Lega e i radicali, si schiera per il "Sì" a tutti e cinque i quesiti, facendo parte della fronda nel PD a favore dei referendum assieme ai dirigenti di "Base riformista" di Lorenzo Guerini e "Giovani turchi" di Matteo Orfini.[11]

Non si ricandida alle elezioni politiche del 2022.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b Il Giorno, Chi è Luciano Pizzetti. La scheda del nuovo sottosegretario ai Rapporti con il Parlamento del Governo Renzi, su Il Giorno, 28 febbraio 2014. URL consultato il 23 dicembre 2021.
  2. ^ Camera.it - XVI Legislatura - Deputati e Organi Parlamentari - Scheda deputato - PIZZETTI Luciano, su leg16.camera.it. URL consultato il 23 dicembre 2021.
  3. ^ senato.it - Scheda di attività di Luciano PIZZETTI - XVII Legislatura, su www.senato.it. URL consultato il 20 agosto 2022.
  4. ^ La squadra di sottosegretari e viceministri / Luciano Pizzetti (Pd) – sottosegretario Rapporti con il Parlamento e Riforme, su Il Sole 24 ORE. URL consultato il 23 dicembre 2021.
  5. ^ Pd, 'Sinistra è cambiamento': stampella 'interna' per Renzi. "Aiuteremo con proposte concrete" Archiviato il 20 giugno 2015 in Internet Archive.
  6. ^ Governo Gentiloni, i sottosegretari sono gli stessi di Renzi. Solo un cambio De Filippo-Faraone tra Scuola e Salute, su Il Fatto Quotidiano, 29 dicembre 2016. URL consultato il 20 agosto 2022.
  7. ^ Sostenere Renzi senza essere renziano, su ilfoglio.it. URL consultato il 23 dicembre 2021.
  8. ^ Pd, padri nobili, ministri e governatori (quasi) tutti con Renzi: il "chi sta con chi" in vista del congresso, su la Repubblica, 24 febbraio 2017. URL consultato il 20 agosto 2022.
  9. ^ XVIII Legislatura - Deputati e Organi - Scheda deputato - PIZZETTI Luciano, su www.camera.it. URL consultato il 20 agosto 2022.
  10. ^ Luciano Pizzetti, l'ultimo del Pd che firma i referendum sulla giustizia: "Io con la Lega? Nessun imbarazzo", su liberoquotidiano.it. URL consultato il 23 dicembre 2021.
  11. ^ Cresce lo 'squadrone' dei dem per il sì ai referendum sulla giustizia. Tregua nel Pd, su la Repubblica, 19 maggio 2022. URL consultato il 20 agosto 2022.

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Predecessore Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei ministri
Autorità delegata per la sicurezza della Repubblica
Successore
Marco Minniti 29 dicembre 2016 - 1º giugno 2018 Pietro Benassi